Palinuro – 29 e 30 aprile: Rassegna delle infiorate artistiche

 

 

Il comune di Centola ha dato il benvenuto alla primavera…organizzando alla frazione Palinuro una Rassegna delle Infiorate artistiche.

 

Non potevo non visitare questa manifestazione…per motivi ovvi: per quanto cerco di raccontare in questo blog…per quanto anche questa forma di arte mi emoziona e mi appassiona.

 

Non è facile descrivere ciò che ho provato …una esplosione di fiori e di colori…un’arte che cura la bellezza e l’amore per la natura…una miscela di sacro e profano…di mito e storia.

I profumi del luogo si sono mescolati alla fede religiosa…aspetti genuinamente popolari e immediati …la capacità di esprimere con i fiori le proprie emozioni e i propri sentimenti di fronte al mondo che cambia.

 

Dove e quando è nata la tradizione dell’Infiorata?

La risposta ce la dà il gesuita Giovan Battista Ferrari, senese, nel suo ”De florum cultura” pubblicato in latino nel 1633 e in una seconda edizione in italiano nel 1638. Il Ferrari ci descrive con dovizia di particolari la prima infiorata fatta in Vaticano il 29 giugno 1625 in occasione della festa di S. Pietro e Paolo:”Ad usi più nobili gli stessi fiori, sfrondati e sminuzzati (..) contraffanno le più nobili pitture ne’ colori e nel resto dell’apparenza. Non ha più di tredici anni che una tal foggia di pittura per la prima volta ci rappresentò Benedetto Drei soprastante alle masserizie della fabbrica vaticana, poscia seguito ogni anno di fare unitamente col figliolo Pietro Paolo (..)” L’autore descrive poi i fiori adoperati per ottenere i vari colori: ”rappresenterà la carnagione della faccia bruna il garofano ricamato. La rosa dipingerà le guance (…) formerà le pupille degli occhi il fiore scuro, che dal turchino tira al nero, chiamato giacinto botriode, cioè fatto a grappoli, ò comato il minore (..)

La prima infiorata allestita per la festività del Corpus Domini risale al 1778 (anno in cui vennero allestiti alcuni quadri floreali nella via Sforza di Genzano) oppure al 1782  (anno in cui un tappeto coprì l’intera via senza soluzione, di continuo). Da allora le località in cui si allestiscono infiorate in occasione nella ricorrenza del Corpus Domini sono numerose, specialmente dell’Italia centrale, ma anche dell’estero.Fra quelle fuori Italia merita di essere ricordata l’infiorata dell’Orotava, nelle Isole Canarie, in quanto i quadri sono ottenuti con la posa di erbe colorate, anziché petali di fiori. In alcune località non italiane (per es.,Kobe, in Giappone) da qualche anno si allestiscono infiorate sul modello di quelle tradizionali, ma prive di legame con le festività religiose cristiane.

 

Che coincidenza il rintocco delle campane…da sottofondo a questi video…rintocchi quasi a voler espandere nell’aria della località rivierasca il profumo di tutti quei petali adagiati sul lastricato della piazza.

 

 

 

I Maestri infioratori, e le loro opere, mirano dunque a raccontare eventi riguardanti l’arte, la religione, la storia e il folklore del territorio e del mondo, mantenendo sempre uno stretto rapporto con importanti temi di attualità e mostrando quindi il vitale nesso tra la conservazione e l’innovazione, tra radici e futuro.

Alcuni particolari…

Una piazza quella di Palinuro …che ha sensibilizzato i “cuori”…ha reso più belle le nostre “anime”…ha evidenziato tutto un “mondo” da rispettare e trasmettere alle future generazioni…un mondo di arte, di bellezza, di cultura e di natura.

Con la stima di sempre!

Angelo RISI

Continue Reading

“Strategie digitali per promuovere il territorio – Web Markenting Solution”…“pensare globalmente agire localmente”

Si è tenuto in Sapri un incontro con Cristiano Carriero, esperto di web marketing, che ha presentato il suo libro “Local Marketing-strategie per promuovere e vendere sul territorio“, coautore del libro: Francesco Antonacci. Sono intervenuti l’avvocato-scrittore Franco Maldonato ( presidente dell’Associazione Culturale OltrePisacane e coordinatore del progetto”Terre del Bussento”, il dirigente scolastico Corrado Limongi (Istituto Leonardo Da Vinci di Sapri). L’incontro moderato da Francesco Lombardi è stato organizzato nell’ambito del progetto “Terre del Bussento” da Cicas Turismo di cui è presidente Matteo Martino. Il progetto “Terre del Bussento” presentato alla Borsa del Turismo di Milano ha l’intento di accreditare una nuova immagine del Golfo di Policastro, pertanto, è necessaria la elaborazione della proposta progettuale attraverso una nuova comunicazione… una comunicazione innovativa…giusto titolo dell’incontro: “Strategie digitali per promuovere il territorio – Web Markenting Solution”.

Cristiano Carriero è un giornalista e un blogger, nel suo libro tratta delle “ragioni” per cui è importante per le attività locali essere presenti on line. Nel testo, affronta le tematiche in maniera strategiche, in termini strutturali e professionali…guardando da varie angolazioni: sia in ottica Seo (Search Engine Optimization -che si intendono, nel linguaggio di internet, tutte quelle attività volte a migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca), sia di content marketing e storytelling (veri pilastri nelle attuali strategie di marketing, il Content Manager e lo Storyteller sono ormai figure professionali imprescindibili per ogni azienda).

Ritengo sia doveroso per i non addetti, evidenziare cos’è il marketing…

In senso tecnico il termine “marketing” fa riferimento ai rapporti di scambio che avvengono sul mercato. Il termine inglese marketing, infatti, contiene il sostantivo “market” (mercato), il verbo “to market” (piazzare sul mercato) e il sostantivo verbale “marketing” (l’attività di operare sul mercato). Mercato inteso come luogo in cui si realizzano scambi di beni o servizi tra l’offerta (il venditore) e la domanda (chi necessita di qualche bene/servizio).

Fare marketing significa quindi ascoltare, interagire, trasmettere valore e comunicare con i clienti (coloro che comprano i prodotti/servizi) e consumatori (coloro che utilizzano i prodotti/servizi), studiarne i bisogni e le preferenze per riuscire a soddisfarli nel modo migliore, instaurando una relazione duratura e proficua per entrambi (azienda e consumatore). Ed è il consumatore, quindi, con i suoi bisogni e desideri, ad essere il perno attorno cui ruota il marketing.

Detto questo è conseguenziale che il web diventa il mezzo con cui si può promuovere il prodotto o come in questo caso si vuole promuovere il territorio.

L’incontro di ieri sera a Sapri sicuramente è stato un momento di approccio con tutto un “mondo nuovo” per il nostro territorio…ma è un mondo quello del web in continua evoluzione. Star al passo con le nuove tecnologie mediatiche è fondamentale per chi opera nel settore della ricezione, del turismo, delle comunicazioni…per chi ha voglia ed energie da impiegare al servizio della “crescita” economica e culturale. L’incontro alquanto esaustivo si è rivelato interessante per tutti noi.

Mi piace evidenziare uno slogan citato da un relatore: “pensare globalmente agire localmente”…che racchiude un pensiero filosofico importantissimo per gli “operatori” dell’intero comprensorio.

Mi piace evidenziare, altresì, il “pensiero” di Carriero che invita a “raccontare” la “storia” in modo tale da dare al “pubblico” una sensazione di onestà e di genuinità. Invita ad essere autentici. E che siano gli “operatori mediatici” del posto a consigliare e ad accompagnare il “consumatore“.

 

Mi congratulo e ringrazio tutti gli organizzatori… e Cristiano Carriero per la validità dell’incontro che ha significato un “passo nuovo” verso “nuovi orrizzonti”…per la promozione del nostro territorio.

Con la stima di sempre.

Angelo RISI

Continue Reading

OLIO DI QUALITA’… NON E’ DETTO CHE E’ LONGEVITA’

“…Verde cupo degli immensi ulivi che tendono i rami al cielo…” con questo pensiero estrapolato da una mia poesia: “Cilento terra mia” datata 1986…vorrei parlarvi dell’olivicoltura e dell’olio cilentano…anche perchè mi sono reso conto che da quando scrivo in questo Blog non ho mai “trattato” tale argomento. Lungi da me l’idea di scrivere un vero trattato…ma solo delle riflessioni su questa coltivazione arborea che occupa gran parte del nostro territorio…fornisce l’olio…una fonte di reddito per l’economia del comprensorio.

La cultivar regina è la “Pisciottana”…maestosa…regna un po’ ovunque da monte a valle e fino al mare…laddove si rispecchia in “acque azzurre che lambiscono morbide spiagge”.

La pisciottana è la più antica varietà…inserita nel nostro contesto ambientale in tempi lontani…solo in epoca moderna…da pochi decenni è stata affiancata da altre cultivar (leccino, rotondella, ecc.).

Se un tempo gli uliveti, per la cultura dell’epoca, necessitavano di pochi interventi manutentivi e di nessun trattamento antiparassitario o fitosanitario – tutto veniva lasciato al buon andamento dell’annata – la raccolta (a terra) poi prevedeva tempi lunghi…alcuni anni fino ad inizio estate.

Oggi, invece, per un cambio culturale: per i risultati qualitativi richiesti da un mercato sempre più esigente – per ottenere un prodotto di buona qualità sono necessari dei trattamenti fitosanitari ed una serie di concimazioni. I tempi di raccolta e di lavorazione sono stati ridotti ai minimi termini.

Un proliferare di esperti, assaggiatori e quant’altro…pronti a “giudicare” la qualità…le proprietà organolettiche…e tutto ciò che è necessario per la “valutazione” al fine di trovare spazio sul mercato del nostro olio cilentano.

Mi è toccato finanche di ascoltare qualche politico di turno…che avendo una cultura a 360 gradi (a suo dire è ovvio) ostentando un linguaggio forbito sosteneva che il Cilento non produce olio di qualita’. Detto da chi ha tutt’altri “titoli” e compentenze e che…se gli metti in un piatto una oliva ed un chicco d’uva…quasi sicuramente ha problemi a distinguere l’una dall’altro…ma poco importa…intanto parla…ma va bene così: in questo caso al politico non gli importa di sapere…di approfondire. A lui necessita la visibilità…ergersi a sapiente di ogni cosa…a riscuotere consenso.

Dall’altra parte…grazie alla professionalità e all’impegno di taluni – cultori del territorio e delle sue potenzialità – si parla di olio cilentano DOP…inserito a pieno titolo in un contesto di Eccellenza sia territoriale che nazionale.

Fin qui, polemiche a parte, va tutto bene o quasi.

Dovete sapere che a me piace riflettere…soprattutto quando gli argomenti mi appassionano…come in questo caso per funzioni e competenze…d’altro canto sono un perito agrario…ma anche perchè porsi delle domande è necessario per avere un confronto…per una crescita personale e comunitaria.

Noto delle contraddizioni…in taluni “esperti” dell’agroalimentare e del territorio…in quelli che argomentano sia sulla qualità del prodotto:olio (dei risultati raggiunti), sia sulla tanto “sbandierata” dieta mediterranea. Quasi sempre tanta “cultura” è racchiusa nel medesimo soggetto.

Prima di chiarire meglio ciò che mi “frulla” in testa è necessario ricordare che cos’è e quando “nasce” la dieta mediterranea.

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni paesi del mediterraneo ( come Italia e Grecia) negli anni cinquanta del ventesimo secolo.

Si basa su alimenti tradizionalmente usati nella cucina contadina…tra questi figura l’olio, elemento “cardine”.

Lagane e ceci

Verza e patate

Il concetto di dieta mediterranea è stato introdotto e studiato inizialmente dal fisiologo statunitense Ancel Keys (essendo venuto a conoscenza della “nostra cucina” attraverso i “piatti” della sua governante cilentana (Pioppi): Delia Morinelli, premiata di recente come ambasciatrice della dieta mediterranea ), il quale ne ha dimostrato i benefici effetti sulla longevità e sulla salute.

Ancel Keys

Keys con la moglie Elisabet quando soggiornava in terra cilentana

Delia Morinelli – governante dei coniugi Keys

Non approfondisco questo argomento in quanto chi è interessato avrà modo di ricercare in rete tutto ciò di cui ha bisogno per soddisfare curiosità e colmare lacune.

Evito di parlare delle derrate alimentari necessarie per la dieta mediterranea…che in stragrande maggioranza provengono da altre realtà…a causa l’abbandono dell’agricoltura nelle nostre zone.

Evidenzio, in quanto significativo, che la suddetta dieta sia diffusa nelle aree che si affacciano sul mare mediterraneo dove tradizionalmente vengono coltivati gli ulivi.

E’ risaputo che le tecniche colturali dei secolari ulivi in quegli anni eraro “misere”…potatura, zappettatura,concimazione organica, calce viva al tronco e in rarissimi casi “trattamenti” a base di solo rame.

Nel Cilento gli ulivi erano enormi…solo successivamente sono stati “abbassati” per ovvie esigenze già descrittte. Il prodotto derivato (olio) non veniva classificato. Non si parlava di acidità. In alcuni casi veniva consumato finanche quando per la sua scarsa qualità…corrispondeva all’attuale classificazione di: “lampante”.

Sono figlio di questa terra…sono nato nel 1963…se chiudo gli occhi “rivedo” e “riassaporo” il “pane e olio” della mia infanzia. Non so se la sua gradazione fosse zero o su di lì…so che mi piaceva…e che ancora oggi, per grazia di Dio, sono qui.

Se avessimo quell’olio oggi…sarebbe impensabile commerciarlo…in quanto come in precedenza ho detto: per le leggi del mercato…le caratteristiche e le proprietà organolettiche richieste sono indiscutibili.

Poco importa se per ottenere un olio extravergine…”bombardiamo” la cultivar e l’ambiente di prodotti fitosanitari che salubri non sono. Il fine giustifica i mezzi…direbbe Niccolo Macchiavelli.

Qualcuno dirà: si …ma c’è il biologico…beh…non mi dilungo…è meglio che taccio.

Avviandomi alla conclusione evidenzio la duplicità del pensiero filosofico: da una parte ci vuole un olio “moderno” che trovi spazio nel mercato…dall’altra si parla di “stili di vita sani” (dieta mediterranea compresa) il cui olio era quello dell’annata…forse lampante.

Rinnovo le mie perplessità …ed evidenzio ancora delle contraddizioni in tutto ciò…non me ne voglia alcuno…ma non vorrei che per inseguire troppo la “qualità”…perdessimo di vista la “longevità” che questa terra tanto vantava.

Vi saluto con un video….

Con la stima di sempre!

Angelo Risi

Continue Reading