La libertà è un diritto insopprimibile perchè nasce con l’uomo

Quando nel dopoguerra si riunirono i padri costituenti decisero di mettere al centro non più lo stato ma l’uomo, il cittadino e lo sviluppo della persona umana. Il completo sviluppo della persona umana come il fine della Costituzione Italiana e venne usato l’aggettivo “umana” perchè durante il conflitto della seconda guerra mondiale vennero perpetrati dei crimini contro l’umanità talmente efferati e si erano assunti comportamenti riprovevoli verso il genere umano per cui forte e pressante fu il sentimento di umanità che in qualche misura ha costellato l’intera Costituzione. Furono inseriti dei diritti per garantire la centralità dell’uomo e il suo sviluppo, diritti legati alla natura e quindi universali. Diritti insiti nell’uomo, considerati con il termine anteriori, che vengono prima dello stato, della famiglia e della comunità e quando si è dovuto esprimere il concetto di libertà si è tenuto conto del concetto di Cartesio “Cogito ergo sum” (io sono e quindi esisto) la più grande percezione di libertà: il pensiero.

La libertà è insopprimibile ecco perchè viene prima dello stato. Lo stato e le istituzioni diventavano lo strumento che si deve conformare all’uomo, all’essere umano e condurre l’uomo allo sviluppo dandogli dignità attraverso il lavoro.

Solo con il lavoro l’uomo perde la sua condizione di schiavitù e diventa indipendente, autonomo e quindi può esprimere il suo pensiero. Difatti l’ articolo 1 della Costituzione Italiana testualmente recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Tutto il diritto che prende le mosse dal lavoro si esplica attraverso la libertà e la libertà non è null’altro che il diritto, il diritto è un’espressione di libertà, la quale è antitetica al concetto di emergenza, perché l’emergenza è qualcosa che in ragione di se stessa occlude la libertà.

In tanti pensano che lo stato di emergenza sia previsto dalla Costituzione, ma non è così. La Costituzione Italiana e tutte le costituzioni europee che vennero varate più o meno nello stesso periodo non inserirono nei loro precetti l’emergenza. Inserirono degli strumenti aventi forza di legge – i Decreti Legge – emanati dal Governo laddove ci sono urgenze, necessità.

L’emergenza è disciplinata dalla legge ordinaria – la numero 225/1992 – che ne stabilisce la durata e i requisiti necessari. La legge 225/92 definisce le attività di protezione civile: oltre al soccorso e alle attività volte al superamento dell’emergenza, anche la previsione e la prevenzione. Il sistema non si limita quindi al soccorso e all’assistenza alla popolazione, ma si occupa anche di definire le cause delle calamità naturali, individuare i rischi presenti sul territorio e di mettere in campo tutte le azioni necessarie a evitare o ridurre al minimo la possibilità che le calamità naturali provochino danni.

La deliberazione spetta esclusivamente al Consiglio dei Ministri su proposta del Premier oppure di un Ministro con portafoglio o dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Con questa si conferisce al capo del dipartimento per la protezione civile il potere di ordinanza nelle zone interessate dall’emergenza che possono essere singoli comuni, città, regioni, aree delimitate o l’intero Paese. Inizialmente la durata dello stato di emergenza era di 180 giorni al massimo, prorogabili per ulteriori 180 giorni; poi il decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018 ne ha raddoppiato i limiti: si è passati da 12 mesi al massimo prorogabili per altri 12 mesi, per un totale di 2 anni. In pratica termini e durata sono stati raddoppiati. Allo scadere del tempo massimo, o prima se le condizioni lo consentono, lo stato di emergenza cessa con l’emanazione di un’ordinanza “di chiusura”. Questa serve a disciplinare il ritorno alla normalità e il ripristino delle funzioni dell’autorità ordinariamente competente. La fine dell’emergenza non è mai automatica ed è sempre subordinata ad un atto specifico che ne segna la chiusura definitiva anche se è spirato il termine massimo.

Va da se che per stato di emergenza si intente una situazione provvisoria, come va da se che nessun diritto può ledere altri diritti costituzionalmente riconosciuti.

La libertà è un diritto insopprimibile perchè nasce con l’uomo. Nasce prima che l’uomo si organizza nel primo nucleo sociale:la famiglia, che è la prima comunità e poi si organizza attraverso strutture democratiche. Ecco perchè i nostri Padri Costituenti hanno previsto lo stato al servizio dell’uomo, che si conforma all’uomo e non viceversa come accadeva nei totalitarismi; perchè se lo stato limita e si pone in posizione centrale rispetto all’uomo si travalica il senso della democrazia, non è più l’uomo al centro. Non è più l’uomo che attraverso i suoi strumenti ordinari detta le prescrizioni e delimita attraverso la libertà di fare delle scelte quello che è il raggio di azione ma è lo stato che in modo autoritario detta delle prescrizioni che limitano la libertà dell’uomo.

Angelo Risi

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Coronavirus: La Salute è un diritto ma la verità è necessaria

Oggi piove e dal momento che siamo ancora tutti o quasi tutti in quarantena, ho deciso di scrivervi. Così…tanto per passare il tempo.

Durante questo periodo ho letto ed ascoltato molto…ma credo sia successo a tutti. Che sia un bene o un male navigare sui social non lo so. Vero è che ci forniscono informazioni e soprattutto spunti di riflessione. Va comunque detto che bisogna stare attenti alle bufale, ne circolano tante.

Che il virus Covid -19 sia scappato da un laboratorio o che sia stato trasmesso all’uomo da un animale poco importa. Vero è che è partito dalla Cina. La storia la conosciamo tutti. Mi voglio soffermare, senza tediare, sulla questione italiana per ovvi motivi.

Già in un precedente “articolo” manifestavo alcune perplessità a riguardo la gestione dell’emergenza sanitaria: http://www.angelorisi.it/?p=2513 . Detto questo vi ricordo che il Governo e le Regioni erano consapevoli di quanto sarebbe successo. A tal proposito vi invito a leggere questo articolo: https://www.corriere.it/cronache/20_aprile_22/coronavirus-piano-segreto-pronto-gennaio-55-pagine-scenari-choc-decessi-terapie-intensive-43356a72-8458-11ea-8d8e-1dff96ef3536.shtml

Al di là delle Teorie e dei fiumi di parole versate a sostegno di questa o di quell’altra posizione, a questo punto una cosa appare chiara: a farne le spese e a soccombere è stata una fascia debole della popolazione (anziani e soggetti che già presentavano una o più patologie). Vi evidenzio questo articolo: https://www.lastampa.it/cronaca/2020/03/18/news/coronavirus-l-istituto-superiore-di-sanita-solo-12-le-persone-decedute-senza-patologie-pregresse-1.38605276?fbclid=IwAR3gHrz399hAjj_AA1VsIlynrPK0sEW2YcRC4mJ9SJvh_j94HExtfAAl2nI

Lungi da me l’idea di voler sminuire la gravità della situazione, trattandosi oltretutto di un virus sconosciuto e pertanto, non si conosceva la sua aggressività; ma io mi chiedo se non era facilmente intuibile che soprattutto questi soggetti andassero tutelati.

Alcune Regioni hanno invitato i titolari di strutture residenziali (RSA) per persone non autosufficienti, anche anziane, a manifestare la disponibilità ad accogliere pazienti Covid – 19 positivi che non necessitano di ricovero in ambiente ospedaliero. Vi linko l’articolo: https://www.nextquotidiano.it/lazio-come-la-lombardia-sui-malati-covid-nelle-rsa-come-stanno-le-cose/ (potrebbero non essere le uniche Regioni).

Abbiamo assistito alla chiusura degli ambulatori dei medici di base (ogni contatto è avvenuto per via telefonica ed ogni istanza per via telematica). Siamo stati invitati a non recarci al Pronto Soccorso. Siamo stati confinati in casa. Solo all’aggravarsi della situazione, quando già l’organismo abbontantemente compromesso, solo allora le ambulanze hanno potuto trasportare i pazienti in Ospedale.

Negli ultimi giorni, da più parti ho letto un pensiero medico: “ importante è curare a casa, non aspettare di andare in rianimazione.“

La battaglia contro il Coronavirus è continuata, e tra i medici in prima linea c’è il professor Paolo Ascierto al centro di un dibattito scientifico per l’utilizzo del Tocilizumab, farmaco anti artrite che continua a dare segnali positivi in tutta Italia.


Il primo cittadino di Santa Lucia di Piave, medico, parla della sua esperienza personale nella cura dei pazienti, una decina in tutto su 2mila, e della “strana” gestione del http://www.trevisotoday.it/attualita/coronavirus-cura-plaquenil-medico-santa-lucia-piave.html?fbclid=IwAR2nSQSmOniOOCQ77cVukv5TxGaZch94hGzxqQQruHu35TJ7H61nm-Ac7DM

E’ di oggi la notizia che un gruppo di medici di base dell’hinterland milanese ha deciso che non poteva rimanere a guardare i pazienti «cuocere» a casa con la febbre. E ha elaborato un protocollo d’intervento, basato sulla idrossiclorochina. Risultato: nessun paziente è finito in terapia intensiva: https://www.panorama.it/news/salute/curati-casa-clorochina?utm_campaign=RebelMouse&socialux=facebook&share_id=5482975&utm_medium=social&utm_content=Panorama.it&utm_source=facebook&fbclid=IwAR0kuwmYGeuL-ETcKBg3RIzL3mrCxGbBoAlsqcjOZXqXyU2cLi8SGhDjLFM

Detto questo non vado oltre in tal senso per non sconfinare in campi che non sono di mia competenza.

Io penso che abbiamo vissuto e continueremo a vivere l’inferno in terra. Un Governo consapevole della situazione in cui versava la Sanità Italiana…ma tanto cauto a non voler allarmare la popolazione, ci ha segregato in casa…mettendoci l’uno contro l’altro. Un’Italia divisa, Nord contro Sud e viceversa. Una caccia all’untore. Una Costituzione calpestata. Pagine dolorose, angoscianti e buie che questo paese mai aveva vissuto negli ultimi cinquant’anni. Una strage. Abbiamo avvolto in un lenzuolo bianco i nostri anziani…la memoria storica. Gli uomini e le donne che con le loro braccia e il loro sudore ricostruirono l’Italia. Li abbiamo strappati ai loro affetti e abbiamo negato loro l’ultimo abbraccio. Abbiamo messo a rischio finanche la sicurezza degli operatori sanitari. Tanti di loro per carenza mezzi di protezione sono morti. A tutti i medici e agli operatori sanitari giunga il mio fraterno abbraccio. Sono loro il vero cuore di questa Nazione. Concludo dicendo che la Salute è un diritto e la verità è necessaria. Vi sono morti che gridano giustizia.

Vi abbraccio Con la stima di sempre!

Angelo Risi

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